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ABBAZIA CALYBITA: Storia di un monastero studita
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ABBAZIA CALYBITA: Storia di un monastero studita

Descrizione

L’abbazia Calybita ebbe un ruolo di primo piano nelle interazioni culturali all’interno e all’esterno del mondo bizantino, prima e dopo lo scisma d’Oriente del 1054. Il presente volume rappresenta una sostanziale opera di collegamento fra tutte le notizie prima separate e distanti; il fine è quello di cercare di ricomporre e mettere a posto le tessere di un grande puzzle: un antico mosaico bizantino il cui valore aumenta tanto più si fa unitario il quadro d’insieme. Il monastero studita (poi Abbazia Calybita), avamposto di una più ampia confederazione di monasteri che avevano il loro modello nel famoso Stoudion11 di Costantinopoli, fu precocissimo centro specializzato per copisti e amanuensi, punto nevralgico di scambi culturali fra la Costantinopoli imperiale e i principali centri scrittori dell’Italia bizantina: l’Abbazia difatti accudiva e possedeva testi preziosi e rari come il Menologio Imperiale dedicato a Michele IV Paflagone, riceveva quindi commissioni imperiali e diffondeva, attraverso l’opera dei copisti e grazie alla presenza di uno scriptorium e di una ricca biblioteca, copie del suo patrimonio librario nei vari monasteri sparsi nella penisola. Il monastero Calybita era un importante centro spirituale e culturale anche per l’elites aristocratica locale sospesa tra “cultura profana e cultura religiosa”: non è un caso che i nobili genitori del giovane Basilio affidarono proprio ai monaci acemeti di questo monastero la cura e la formazione del futuro san Bartolomeo. Il suo apprendistato presso il monastero Calybita comprenderà, oltre alle tradizionali arti liberali (ἐνκυκλομαιδεῖα), anche il repertorio liturgico-musicale della tradizione melurgica-innografica bizantina.

Dettagli del Libro

L’abbazia Calybita ebbe un ruolo di primo piano nelle interazioni culturali all’interno e all’esterno del mondo bizantino, prima e dopo lo scisma d’Oriente del 1054. Il presente volume rappresenta una sostanziale opera di collegamento fra tutte le notizie prima separate e distanti; il fine è quello di cercare di ricomporre e mettere a posto le tessere di un grande puzzle: un antico mosaico bizantino il cui valore aumenta tanto più si fa unitario il quadro d’insieme. Il monastero studita (poi Abbazia Calybita), avamposto di una più ampia confederazione di monasteri che avevano il loro modello nel famoso Stoudion11 di Costantinopoli, fu precocissimo centro specializzato per copisti e amanuensi, punto nevralgico di scambi culturali fra la Costantinopoli imperiale e i principali centri scrittori dell’Italia bizantina: l’Abbazia difatti accudiva e possedeva testi preziosi e rari come il Menologio Imperiale dedicato a Michele IV Paflagone, riceveva quindi commissioni imperiali e diffondeva, attraverso l’opera dei copisti e grazie alla presenza di uno scriptorium e di una ricca biblioteca, copie del suo patrimonio librario nei vari monasteri sparsi nella penisola. Il monastero Calybita era un importante centro spirituale e culturale anche per l’elites aristocratica locale sospesa tra “cultura profana e cultura religiosa”: non è un caso che i nobili genitori del giovane Basilio affidarono proprio ai monaci acemeti di questo monastero la cura e la formazione del futuro san Bartolomeo. Il suo apprendistato presso il monastero Calybita comprenderà, oltre alle tradizionali arti liberali (ἐνκυκλομαιδεῖα), anche il repertorio liturgico-musicale della tradizione melurgica-innografica bizantina.

Maurizio Traversari

Maurizio Traversari

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