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ANTONIO PITARO: MEDICO LETTERATO
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ANTONIO PITARO: MEDICO LETTERATO

Descrizione

Antonio Pitaro, soprannominato l’ebreo, in un periodo in cui era quasi impossibile esibire origini ebraiche, era nato a Borgia (CZ), verso il 1774. Insegnante a Napoli all’Ospedale militare, medico presso il Real Conservatorio dello Spirito Santo, partecipò ai dibattiti culturali dell’epoca e fu anche presente nella Rivoluzione napoletana del 1799. Fuggito a Parigi, dove morì nel 1832, frequentò gli ambienti scientifici e politici della capitale. La presente pubblicazione persegue l’obiettivo di far conoscere il contributo letterario, esclusivamente in lingua italiana, di questo medico calabrese dalla figura poliedrica.
Personaggio appassionante dalla figura poliedrica, nel 1832 Pitaro pubblica il suo poema in cui può spiegare il suo punto di vista storico sugli eventi contemporanei e passati. L’arte del poetare diventa non solo ‘Scienza’ destinata a disporre in bell’ordine il tema cantato, ma quando il medico-poeta interpreta le leggi della natura, o presenta il decesso di un malato o l’economia di un popolo, l’osservazione della natura va di pari passo con un’attenzione sostenuta agli uomini agenti della storia.
Pitaro preferisce la poesia solenne, non soggettiva, ma un posto a parte merita l’elegia dedicata ai genitori sepolti in Calabria, poiché è nella descrizione della sua terra natia che il poeta gode di uno slancio che gli permette di far vivere nei versi i luoghi e le persone. Grazie al ritorno alla sepoltura parentale, Pitaro intona un bel canto alla libertà e contro la tirannide e utilizza il verso come un’arma civile nella lotta in difesa della sua patria Nell’insieme della sua opera, come del suo operato apprezzato dai patrioti rifugiati a Parigi, trapela il suo amore per l’indipendenza di tutta l’Italia dal giogo degli stranieri, per austriaci o francesi che fossero.

Dettagli del Libro

Antonio Pitaro, soprannominato l’ebreo, in un periodo in cui era quasi impossibile esibire origini ebraiche, era nato a Borgia (CZ), verso il 1774. Insegnante a Napoli all’Ospedale militare, medico presso il Real Conservatorio dello Spirito Santo, partecipò ai dibattiti culturali dell’epoca e fu anche presente nella Rivoluzione napoletana del 1799. Fuggito a Parigi, dove morì nel 1832, frequentò gli ambienti scientifici e politici della capitale. La presente pubblicazione persegue l’obiettivo di far conoscere il contributo letterario, esclusivamente in lingua italiana, di questo medico calabrese dalla figura poliedrica.
Personaggio appassionante dalla figura poliedrica, nel 1832 Pitaro pubblica il suo poema in cui può spiegare il suo punto di vista storico sugli eventi contemporanei e passati. L’arte del poetare diventa non solo ‘Scienza’ destinata a disporre in bell’ordine il tema cantato, ma quando il medico-poeta interpreta le leggi della natura, o presenta il decesso di un malato o l’economia di un popolo, l’osservazione della natura va di pari passo con un’attenzione sostenuta agli uomini agenti della storia.
Pitaro preferisce la poesia solenne, non soggettiva, ma un posto a parte merita l’elegia dedicata ai genitori sepolti in Calabria, poiché è nella descrizione della sua terra natia che il poeta gode di uno slancio che gli permette di far vivere nei versi i luoghi e le persone. Grazie al ritorno alla sepoltura parentale, Pitaro intona un bel canto alla libertà e contro la tirannide e utilizza il verso come un’arma civile nella lotta in difesa della sua patria Nell’insieme della sua opera, come del suo operato apprezzato dai patrioti rifugiati a Parigi, trapela il suo amore per l’indipendenza di tutta l’Italia dal giogo degli stranieri, per austriaci o francesi che fossero.

Ricardo Guerrieri

Ricardo Guerrieri

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