Il labbro era tornato quasi delle sue dimensioni naturali. Ilde guardava il suo riflesso nella grande vasca di pietra, tra le onde di tessuto fumanti. C’erano sempre lenzuola da lavare.
Avevano appena lanciato altra roba da candeggiare nell’acqua profumata. Si gonfiava e soffiava come stizzita dall’attesa di essere lavata, nell’ansia di essere massaggiata dalle mani sapienti, ma stanche, di quelle donne. Ilde osservava distrattamente le bolle d’aria agitare ed increspare la superficie, mentre il suo riflesso si infrangeva in mille minuscole pagliuzze lucenti.
Dopo qualche minuto i tessuti si impregnarono di acqua. Si adagiarono sul fondo della vasca, come relitti di drappi arenati, lasciando affiorare solo piccoli atolli di stoffa, minuscole isole abitate da bottoni e merletti.
Quando anche l’ultima minuta bolla aveva l’asciato l’ordito delle vesti, affiorando alla superficie per sbocciare come ciclamini, l’acqua si quietò. Sparirono le in-crespature. La superficie della vasca tornò a sembrare una lastra di vetro, uno specchio liscio e lucente. Tornò Ilde con il suo riflesso, con il suo labbro ancora un po’ gonfio. C’era dell’altro in quel riflesso però, qualcosa che prima mancava.
Il labbro era tornato quasi delle sue dimensioni naturali. Ilde guardava il suo riflesso nella grande vasca di pietra, tra le onde di tessuto fumanti. C’erano sempre lenzuola da lavare.
Avevano appena lanciato altra roba da candeggiare nell’acqua profumata. Si gonfiava e soffiava come stizzita dall’attesa di essere lavata, nell’ansia di essere massaggiata dalle mani sapienti, ma stanche, di quelle donne. Ilde osservava distrattamente le bolle d’aria agitare ed increspare la superficie, mentre il suo riflesso si infrangeva in mille minuscole pagliuzze lucenti.
Dopo qualche minuto i tessuti si impregnarono di acqua. Si adagiarono sul fondo della vasca, come relitti di drappi arenati, lasciando affiorare solo piccoli atolli di stoffa, minuscole isole abitate da bottoni e merletti.
Quando anche l’ultima minuta bolla aveva l’asciato l’ordito delle vesti, affiorando alla superficie per sbocciare come ciclamini, l’acqua si quietò. Sparirono le in-crespature. La superficie della vasca tornò a sembrare una lastra di vetro, uno specchio liscio e lucente. Tornò Ilde con il suo riflesso, con il suo labbro ancora un po’ gonfio. C’era dell’altro in quel riflesso però, qualcosa che prima mancava.