Questo non è un romanzo storico, e neanche una saga familiare, è il paesaggio interiore di una civiltà pastorale e contadina che, forse non esiste più: in esso i protagonisti sono costretti a sopravvivere a un destino già compromesso.
L’antistoria fa bene alla storia, perciò niente sconti ai primi della classe, ai busti senza piedistallo, ammantati di retorica, ma pur sempre collanti della nostra sacra unità.
Questo non è un romanzo storico, e neanche una saga familiare, è il paesaggio interiore di una civiltà pastorale e contadina che, forse non esiste più: in esso i protagonisti sono costretti a sopravvivere a un destino già compromesso.
L’antistoria fa bene alla storia, perciò niente sconti ai primi della classe, ai busti senza piedistallo, ammantati di retorica, ma pur sempre collanti della nostra sacra unità.